Criteri per la produzione biologica di olio d’oliva

I criteri per la produzione d’olio d’oliva biologico e il ciclo di gestione dell’oliveto durante il periodo di coltivazione costituiscono i temi fondamentali afferenti al concetto di eco-sostenibilità per l’ambiente e le risorse naturali. L’obiettivo è di combinare il risultato economico rappresentato dal prodotto raccolto con la salvaguardia della salute degli imprenditori agricoli e dei consumatori, assicurando al contempo la qualità di vita delle generazioni future.

Si propone, quindi, una lista concisa di criteri per la produzione dell’olio d’oliva biologico, alcuni dei quali verranno descritti brevemente in seguito.

Lista concisa di criteri per la produzione dell’olio d’oliva biologico

s/n

 Criteri

1.

 Gestione del materiale per la propagazione delle piante

2.

 Gestione del suolo

3.

 Fertilizzanti

4.

 Gestione delle risorse idriche

5.

 Potatura

6.

 Disinfestazioni

7.

 Conservazione della biodiversità

8.

 Gestione delle acque reflue dei frantoi e di altri inquinanti

 

1. Selezione del materiale per la propagazione delle piante

La vulnerabilità di una cultivar di olivo ai agenti nemici o alle malattie alle quali una particolare area è soggetta dovrebbe essere presa in seria considerazione quando si comincia ad impiantare un oliveto, al fine di evitare fattori negativi come l’inevitabile lievitazione dei costi di produzione, una presenza maggiore di sostanze chimiche e una conseguente diminuzione della qualità dei prodotti. L’uso di materiale di propagazione sano è obbligatorio.

 

2. Gestione del suolo

La diminuzione delle colture in aree con terreni in pendio e la conservazione della vegetazione spontanea contribuiscono alla protezione del suolo dall’erosione e all’aumento dell’infiltrazione delle acque pluvie. L’aratura è raccomandata una volta all’anno, solitamente in inverno avanzato.

Si consiglia di evitare l’aratura e di praticare invece la falciatura o la somministrazione di diserbanti chimici. Ove ciò non fosse possibile, si consiglia di procedere con una ridotta aratura meccanica del suolo.

Si consiglia di procedere con l’aratura a strisce nelle zone in pendio una volta all’anno in autunno, eliminando i residui vegetali con diserbanti oppure incorporandoli nel terreno, all’inizio della primavera prima che comincino a competere con le piante di olivo per l’acqua e le sostanze nutritive.

Aratura 

Aratura

Aratura a strisce

Aratura a strisce

Suolo non arato

Suolo non arato

Suolo coperto di vegetazione spontanea

Suolo coperto di vegetazione spontanea

Fig. 1. Diversi sistemi di gestione del suolo

L’erosione del suolo si può arginare con successo con la costruzione di terrazzamenti lungo il pendio o con il mantenimento di vecchi terrazzamenti già esistenti in molti oliveti. (Fig.2).

Oliveto a terrazzamenti

Fig.2. Oliveto a terrazzamenti

 

3. Gestione della concimazione e dell’irrigazione

La somministrazione di fertilizzanti nei sistemi di gestione eco-sostenibile si attua applicando fertilizzanti organici (letame, compost, residui vegetali, letame verde, ecc.) o con l’uso di una quantità minima di fertilizzanti chimici, a seconda delle caratteristiche peculiari di ciascuna regione.

Nell’ambito dei sistemi di gestione eco-sostenibile degli oliveti, si propone l’adozione delle seguenti misure:

  • analisi del suolo e difesa delle piante prima della fertilizzazione
  • aratura ed uso del compost fatto con residui di vegetazione, foglie di olivo, letame animale, ecc. per la conservazione ed il miglioramento della materia organica e della fertilità del suolo
  • letame verde e i residui di vegetazione incorporati nel suolo

Il letame verde è costituito in gran parte da piante leguminose come il trifoglio, le fave, la veccia. Si può anche realizzare però con un programma di rotazione di colture che comprenda piante leguminose e graminacee. La selezione delle specie da inserire in questo programma di rotazione dipende dal tipo di suolo e dalle condizioni climatiche. La rotazione delle colture con le piante leguminose costituisce uno dei metodi più antichi di fertilizzazione naturale di un terreno con concimi azotati.

Un’irrigazione efficiente nei sistemi di gestione eco-sostenibile richiede l’uso razionale delle risorse idriche e può essere aumentata con una programmazione che risponda efficacemente alle necessità reali dell’oliveto.

Ove ciò appaia appropriato, si può praticare l’irrigazione a goccia o l’irrigazione deficitaria. L’irrigazione deficitaria è una tecnica di microirrigazione che non comporta diminuzioni sostanziali della produzione, per cui le piante si sviluppano con un apporto minimo di acqua per uno specifico periodo di tempo o durante tutto il periodo della coltivazione. Il raccolto finale, in questo tipo di tecnica di irrigazione, si riduce solo in minima parte.

 

4. Potatura

La corretta potatura degli alberi è cruciale per il mantenimento dei livelli del raccolto, la conservazione della salute delle piante, la diminuzione del rischio di infezione da malattie e, di conseguenza, per l’uso di pesticidi.

La forma e la grandezza degli alberi devono essere progettate in funzione di ogni specifica cultivar, delle condizioni climatiche, del tipo di terreno, della tecnica di coltivazione applicata, delle modalità di raccolta, ecc.

 

5. Gestione del raccolto

L’uso indiscriminato della chimica nell’agricoltura ha causato problemi importanti come lo stress ambientale (diminuzione della biodiversità, inquinamento del suolo e delle risorse idriche, ecc.) e la presenza di residui chimici nei prodotti agro-alimentari.

La gestione degli insetti dannosi e degli altri fattori patogeni per le olive può essere condotta con sistemi ecologici e con la pratica combinata di metodi di coltivazione con pratiche come l’apposizione di trappole ecologiche per la cattura degli insetti, le trappole ai feromoni, l’inserimento di insetti benefici, l’uso esclusivo di prodotti approvati per la disinfestazione, la solarizzazione del terreno, ecc.

Una osservazione sistematica delle popolazioni di insetti attraverso una congrua rete di trappole e l’uso esclusivo di insetticidi permessi con meno effetti collaterali per l’ambiente, costituiscono delle scelte strategiche che aumentano l’efficacia del controllo sul raccolto e diminuiscono i rischi per la salute umana e gli ecosistemi. L’uso di pesticidi selezionati.

 

6. Protezione dell’equilibio biologico e conservazione della biodiversità di un agro-ecosistema

Spesso si segue la pratica dell’incendio dei campi al fine di rinnovare la biomassa, mettendo così in pericolo la flora e la fauna della regione. L’intensa attività pastorizia durante l’estate quando la vegetazione è scarsa favorisce l’ulteriore diminuzione della vegetazione spontanea, aumentando così il rischio di erosione e di desertificazione.

Inoltre, il sovrapascolamento rischia di condurre ad una drastica diminuzione ed anche all’estinzione di specie vegetali locali, minando la biodiversità e violando l’equilibrio biologico dell’ecosistema.

Il mantenimento della vegetazione naturale intorno ai confini delle imprese agricole o nei muretti a secco contribuisce alla protezione indiretta degli alberi di olivo dagli insetti polifagi. Gli alberi di olivo sono, inaftti, gli ospiti secondari di questi insetti e ne vengono danneggiati soprattutto nei sistemi di gestione intensiva, dove si applica l’uso dei diserbanti che conduce all’estinzione degli ospiti primari.

 

7. Acque reflue dei frantoi

L’evaporazione nei relativi contenitori/bacini costituisce la tecnica più comunemente usata a Creta per fronteggiare i problemi di inquinamento causati dalle acque reflue dei frantoi, principalmente per via dei bassi costi di istallazione.

Al riguardo c’è da dire che, dopo averli adeguatamente trattati, i residui liquidi delle acque reflue possono diventare un eccellente fertilizzante oppure essere usati a parziale sostituzione dei fertilizzanti, a causa del loro alto contenuto biologico. I residui solidi risultanti dal trattamento delle acque reflue dei frantoi, inoltre, possono essere utilizzati per la produzione di composti fertilizzanti. Unità pilota per il trattamento delle acque reflue sono state istallate in molte zone. Vi sono parecchi metodi atti a risolvere questo tipo di problemi. Gli elevati costi di gestione, però, scoraggiano di fatto l’adozione di molti di questi metodi.

 
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